Il caso di Mario Balotelli a Verona è l’ennesimo campanello di allarme: dobbiamo dire no al razzismo in tutte le sue forme e impergnarci per educare al rispetto (dentro e fuori dal campo) fin da piccoli!
Ancora un episodio di razzismo negli stadi italiani. Domenica scorsa, la partita Verona-Brescia è stata interrotta per tre minuti dopo che Mario Balotelli ha scagliato il pallone sugli spalti e ha minacciato di andarsene dal campo, a causa degli ululati indirizzatigli da un settore dello stadio Bentegodi. L’attaccante, che insisteva per lasciare il campo, è stato abbracciato da compagni e avversari. L’arbitro Mariani, che ha parlato con Balotelli, ha chiesto che lo speaker facesse l’annuncio di possibile sospensione del match. Il match è stato sospeso per tre minuti.
Molti calciatori, sportivi e personaggi pubblici hanno espresso nelle scorse ore solidarietà a Mario Balotelli. Una delle prese di posizione più dure contro il razzismo negli stadi è arrivata dalla Roma. Tramite il suo account twitter ufficiale, la società giallorossa ha manifestato la propria vicinanza al capitano del Brescia e condannato ogni forma di discriminazione etnica o razziale. “La Roma si schiera al fianco di Mario Balotelli per gli insulti razzisti di domenica. Che siano 20 o 2000 persone, il razzismo è inaccettabile. È ora di scegliere da che parte stare, tra chi è pronto a opporsi al razzismo e chi gli permetterà di distruggere il gioco che amiamo”. Anche noi della Polisposrtiva Locubia siamo contrari ad ogni forma di razzismo e vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Balotelli e alle decine di bambini, bambine, ragazzi e ragazze che ancora oggi purtroppo sono vittime di discriminazione dentro e fuori dagli stadi. Il calcio è di tutti, a prescindere dal colore della pelle o dalla religione: giocare insieme è bello e divertente!