La saggia mediazione di Don Alfonso Santamaria (che in quell’epoca reggeva due parrocchie, una a Rocco Cocchia e l’altra a S.Eustachio), facendo leva sulla amicizia dei dirigenti delle due società permetteva la realizzazione della nuova società.
Proprio Don Alfonso Santamaria fu delegato a dare il nome alla squadra; nacque così la “Locubia”.Era il periodo del dopo terremoto e tutti ricordiamo i problemi che aveva la nostra città; tuttavia i dirigenti si rimboccarono le maniche e, con enormi sacrifici, riuscirono a fare attività sportiva.
La società partì alla grande, partecipando al campionato di II categoria, mentre il settore giovanile partecipava ai tornei del C.S.I. e F.I.G.C. raccogliendo molte soddisfazioni.La passione e la tenacia del gruppo dirigenziale e soprattutto l’impegno costante ed il fine comune (cioè vigilare sui giovani, farli divertire e tenerli impegnati affinché potessero stare lontani da brutte amicizie) permettevano di guardare lontano e così, l’anno successivo la società partecipava al campionato di II categoria raccogliendo molti consensi e simpatie, essendo la più giovane del campionato.
Col passare del tempo l’immagine della società cresceva sempre di più, e con essa anche i ragazzi, molti dei quali oggi sono uomini affermati nel campo del lavoro.In tutti questi anni le soddisfazioni sono state tante (giocatori della Locubia selezionati per le varie rappresentative; i consensi di molte personalità sportive) ed hanno permesso di superare anche momenti difficili.
Ci corre l’obbligo, però, di ricordare un uomo di grande impegno e tenacia: si parla, naturalmente, di Passaro, chiamato e conosciuto da tutti come “il brigadiere” per la lunga militanza nell’Arma dei Carabinieri, uomo che in questi anni si è dedicato ai ragazzi con tutto il suo amore e sacrificio e che con la sua volontà ha permesso anche ad altre persone di avvicinarsi alla società e di collaborare con impegno e lealtà, formando un gruppo unito.
Quando più di ventidue anni fa, ebbi il mandato di organizzare una società sportiva da parte di un gruppo di amici che si dedicavano al gioco del calcio e che avevano due piccole società, io stesso li invitai ad unirsi e a dare vita ad un grosso club. Questi amici raccolsero l’invito e mi chiesero di dare un nome alla società che stava nascendo. Poiché in quei tempi reggevo due parrocchie, quella del S.S. Redentore al rione R. Cocchia e quella di S. Eustachio, e poiché il gruppo dirigenziale apparteneva ai due rioni citati, intesi fare delle ricerche storiche (per non far torto a nessuno), e scoprii che:Il termine LOCUBIA deriva da LUCUS (bosco), donde LUCUBIA o LOCUBIA; infatti tutta la zona di S. Eustachio era una zona boschiva; la dedica della chiesa a S. Eustachio: un santo ex cacciatore, ne è la riprova.
La storia della zona comincia con la prima data del 1985, anno nel quale, da un documento del C.D.C. (II,233) località “Liciniano”, è offerto un terreno “in ecclesia sancti Eustasi”.La località “Liciniano” è proprio la zona compresa tra l’attuale Mercatello e Torre Angellara (il cui nome deriva appunto dal torrente che ivi scorre, anticamente chiamato “Anquillerium”), ed aveva anche la denominazione di “Locubia” o “Loco Locubie”.Così accertai, attraverso questa ricerca storica, che le zone di Mercatello, Pastena e S.Eustachio erano tutte un’unica località denominata LOCUBIA.
Sac. Don Alfonso Santamaria